«Io è come se c’avessi dentro un cane che s’è perso il padrone, con quella nostalgia, come se c’avesse vissuto assieme. E lo cerca ovunque. In certi momenti il profumo del padrone si fa più intenso, allora tutto diventa una presenza innamorata, ma sono lampi, bruciature di luce, in quegli istanti vedo la mano che ha piantato gli alberi».
ogni dialetto è una terra da rispettare, perché dentro ci vivono i poveri, gli umili, poco importa se del Nord o del Sud. I ricchi parlano in italiano, arrotano la lingua come una lama, usano le parole per tracciare solchi.
Vorrebbero tutti farmi arrivare a casa prima del previsto. Secondo me è invidia.
Che cosa sterminata e imprevedibile la vita. Uomini vanno, compiendo ogni male, senza mai pagare nulla, con il destino dalla parte del manico. Altri, innamorati del bene, giusti nelle azioni, travolti da un male immeritato. Deve esistere una giustizia ultima. Una voce definitiva. Una mano che tolga la pena dalla schiena degli innocenti per metterla su quella dei colpevoli.
O vai a Milano o vai a Torino, non puoi andare in due posti assieme, perché non esistono due posti nello stesso posto.»