M. Il Figlio Del Secolo

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Highlights

  • A quel maschio bottegaio, autoritario, patriarcale, misogino, l’urlo antimilitarista e antipatriottico di donne e bambini lasciava presagire qualcosa di terrificante e d’inaudito: un futuro senza di lui.
  • Mentre il corteo sfilava per le strade, i borghesi, i negozianti, gli albergatori avevano frettolosamente chiuso le finestre, abbassato le saracinesche e sbarrato le porte. Di fronte a quel futuro, ci si murava nella prigione del presente.
  • L’unico ostacolo lo oppongono le rotative. I macchinari pesanti della tipografia non si lasciano scalfire dai manganelli, e nemmeno dai pugnali degli Arditi che li circondano ammaliati come grandi scimmie attorno a un meteorite caduto dal cielo sulla terra.
  • Chi sono i fascisti? Che cosa sono? Benito Mussolini, loro ideatore, ritiene l’interrogativo ozioso. Sì, certo… sono qualcosa di nuovo… qualcosa d’inaudito… un antipartito. Ecco… i fascisti sono un antipartito! Fanno dell’antipolitica. Benissimo. Ma poi la ricerca dell’identità si deve fermare qui. L’importante è essere qualcosa che permetta di evitare gli impacci della coerenza, la zavorra dei principi. Le teorie, e la conseguente paralisi, Benito Mussolini le lascia volentieri ai socialisti.
  • Il problema teorico del programma politico si risolve sradicandolo come un’erba infestante: i fascisti devono soltanto passare all’azione, qualunque tipo di azione.
  • Fortuna che c’è troppo sole in Italia. Troppo sole, la rivoluzione russa non può venire.
  • La politica è l’arena dei vizi, non delle virtù. L’unica virtù che richiede è la pazienza.
  • Noi fascisti, conclude, non abbiamo idee precostituite, la nostra sola dottrina è il fatto.
  • La violenza fascista è luce, la sua lunghezza d’onda vibra nell’intervallo del giallo, dell’arancione, del rosso, non nel punto cieco del nero, il suo fenomeno di guerra è l’antitesi del terrorismo. Di più: la guerra del fascismo è la guerra al terrorismo.
  • La violenza, vedete, ha questo di bello: che è veleno e, allo stesso tempo, antidoto. In essa, il male e il rimedio sono la medesima sostanza somministrata in dosi differenti.
  • La guerra è una cosa troppo seria per lasciarla ai generali. Quelli non hanno doppiezze di pensiero, quelli non sanno pensare, non distinguono tra la guerra e la guerra psicologica, la minaccia della violenza dalla violenza. Invece bisogna fare “come se”, è tutta una filosofia del “come se”… Proclamare, mobilitarsi, armare, ammazzarsi anche un poco e poi… poi fingere di marciare marciando davvero.
  • “Gli italiani amano le grandi parole e i fatti piccoli.”
  • L’odio implacabile dell’epoca è muto come una sanguinaria divinità babilonese. Gli uomini, però, si parlano.
See you soon?
© 2025 Alessandro Desantis