Composizione

Published on February 2, 2016 · 2 mins

Il mare.

Ma del mare solo il suono, l’incessante instancabile sciabordio delle onde contro la terra e della loro metodica, puntuale ritirata.

Il suono del mare e la notte.

Ma della notte solo il nulla, il nulla che nasconde e riempie, il nulla dei vigliacchi e degli eroi.

Il nulla della notte e il suono del mare.

E tu.

Sì, il nulla della notte e il suono del mare.

E tu. Tu accanto a me.

Vestito che scivola dalle spalle. Il sorriso indossato invece del vestito.

Lo stupore sul mio volto. L’hai fatto.

Dio, l’ha fatto.

Il tuo sorriso, il mio stupore, il vestito a terra e l’incedere. Incedere lento, misurato, consapevole.

Un passo.

Un passo.

Un passo.

Orme invisibili sulla sabbia invisibile.

Onde che si gonfiano. Mare che minaccia.

Sì, il mare. Avevo dimenticato.

Il tuo seno sodo, le tue spalle nude, le tue gambe lunghe. I capelli sciolti.

E il mare, sì, il mare.

Come un animale si difende. Come un leone ruggisce. Come una tigre scatta.

E la quiete.

Un attimo di nulla nel nulla.

Più niente.

Mare. Solo mare. Non più tu. Non più io. Non più spiaggia e non più notte e non più mondo e non più uomo.

Mare.

Ma io lo vedo; dunque esisto. E vedo te; dunque esisti.

Eppure mare, solo mare.

Mare, e un corpo che riemerge. Il tuo.

O no? No, non il tuo: una dea.

E acqua che scivola e capelli che grondano e membra che tremano. E seno sodo e spalle nude e gambe lunghe, ma seno e spalle e gambe non più tuoi.

Di una dea.

Non più altro.

Solo il mare. Solo una dea.

See you soon?
© 2025 Alessandro Desantis